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Katakana, l'alfabeto per le parole straniere

katakana
Il katakana si distingue dall'hiragana per le sue forme spigolose. Katakana (カタカナ) significa "frammento di carattere in prestito" e si riferisce al fatto che ogni carattere katacana è derivato prendendo parte di un Kanji. Come l'hiragana ogni carattere corrisponde ad una sillaba. Vi sono sillabe formate da una sola vocale, o da consonante e vocal. Si possono dividere in sillabe pure, impure, semipure, contratte.
Le sillabe pure seion sono formate da una sola vocale, da una consonante che precede una vocale, e dalla n sillabica.

Il sillabario katakana, come quello hiragana, è composto da 46 caratteri che rappresentano le sillabe pure, anche se spesso questi suoni vengono chiamati gojūon, i cinquanta suoni.

a i u e o
ka ki ku ke ko
sa shi su se so
ta chi tsu te to
na ni nu ne no
ha hi fu he ho
ma mi mu me mo
ya yu yo
ra ri ru re ro
wa wo
n

A queste sillabe si aggiungono le 20 sillabe impure, le 5 sillabe semipure e le 36 sillabe contratte: in tutto 107 sillabe.
ga gi gu ge go
za ji zu ze zo
da ji zu de do
ba bi bu be bo
Aggiungendo il segno diacritico dakuten (゛), chiamato nigori (impurità) o ten-ten, le sillabe pure dalla consonante sorda, diventano sillabe impure dakuon, con la consonante iniziale sonora.
Ad esempio, カ (ka) diventa ガ (ga), シ (shi) diventa ジ (ji), ヘ (he) diventa べ (be).
pa pi pu pe po
Se invece si fanno seguire le sillabe che cominciano per (h), fu inclusa, da un pallino (º) detto handakuten o più semplicemente maru (cerchio), si ottengono le sillabe semipure handakuon.
Queste sillabe hanno come consonante iniziale (p), quindi へ (he) diventa ぺ (pe), ヒ(hi) diventa ピ(pi) e così via.
キャ キョ キュ
kya kyo kyu
シャ ショ シュ
sha sho shu
チャ チョ チュ
cha cho chu
ニャ ニョ ニュ
nya nyo nyu
ヒャ ヒョ ヒュ
hya hyo hyu
ミャ ミョ ミュ
mya myo myu
リャ リョ リュ
rya ryo ryu
ギャ ギョ ギュ
gya gyo gyu
ジャ ジョ ジュ
ja jo ju
ビャ ビョ ビュ
bya byo byu
ピャ ピョ ピュ
pya pyo pyu
Combinando due simboli si riescono ad ottenere dei nuovi suoni, chiamati sillabe contratte yoon.
Questo si ottiene Scrivendo in piccolo le sillabe ヤ(ya), ユ(yu), ヨ(yo) dopo un sillaba che termina per (i).
Si otterranno quindi dei suoni misti, come ad esempio : ニャ (nya), ニュ (ryu), ジョ (jo).

Anche per il katakana, se si usa Un piccolo ツ(tsu) posizionato tra due sillabe, raddoppia il suono della consonante immediatamente successiva.
Ad esempio, scrivendo カップ (kappu) che significa coppa o tazza, la (p) di (pu) si raddoppia. Altri esempi possono essere バッグ (baggu, bagaglio), センドイッチ (sendoicchi, sandwich), etc.

Per allungare le vocali, si usa un simbolo simile ad un meno, un trattino orizzontale che viene posto subito dopo la vocale da allungare. E' il caso di parole come torta o dolce che si scrive ケーキ (ke-ki), tour ツアー (tua-), party パーティ (pa-ti), etc. etc.
ヴァ ヴィ ヴェ ヴォ
va vi vu ve vo
シェ
she
ジェ
je
チェ
che
スィ
si
ズィ
zi
ティ トゥ
ti tu
ディ ドゥ
di du
ツァ ツィ ツェ ツォ
tsa tsi tse tso
ファ フィ フェ フォ
fa fi fe fo

Ma esistono nel katakana anche molte altre sillabe di più recente introduzione, formate in maniera simile a quelle contratte e utilizzate per la trascrizione di suoni stranieri. Queste sillabe sono state introdotte di recente e non sono conosciute da tutti che spesso continuano ad usare quelle standard.

Nell'uso corrente, il katakana è usato per trascrivere parole straniere o parole adottate dalle altre lingue, come quelle inglesi dette garaigo.
Si usa anche per i nomi proprio che non hanno suoni e significati riproducibili con i Kanji, ottenendo un approssimazione del suono del nome.
Alcuni esempi di adattamento possono essere computer che si scrive コンピュータ (konpyūta), business che diventa ビジネス (bijinesu) e Guglielmo Marconi che diventa グリエルモ・マルコーニ (Gurierumo Marukōni).
Si utilizza molto per trascrivere parole scientifiche quali nomi di fiori, animali o minerali e per i suoni onomatopeici tipo l'abbaiare del cane ワンワン wanwan. Non obbiettate sul fatto che i cani facciano in realtà bau bau, perchè ogni paese li fa abbaiare come preferisce :)
Anche i nomi delle aziende giapponesi vengono scritti in katakana, come ad esempio Toyota トヨタ o Suzuki スズキ.
I cartelli stradali sono spesso scritti in katakana, le pubblicità o comunque tutte le parole che devono sembrare evidenziate ed enfatizzate rispetto al resto del testo.

Nell'informatica venivano usati i katakana per indicare i caratteri prima del 1988, poi sono stati inventate le codifiche unicode con cui si possono rappresentare anche gli ideogrammi.




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