La lingua

Hiragana, l'alfabeto delle parole comuni.

L'alfabeto degli hiragana è composto da 48 simboli che hanno il suono delle nostre sillabe, tranne alcune eccezioni date dalle cinque vocali ed un consonante che può essere pronunicata da sola che è la n.
Ci sono sillabe formate da consonante e vocale o sillabe di una sola vocale. Tradizionalmente le sillabe dell'hiragana si dividono in sillabe pure, impure, semipure, contratte.

Le cinque vocali del linguaggio giapponese sono le stesse dell'italiano ma sono disposte in un altro ordine.
a i u e o

E' importante memorizzare questo ordine perchè anche le sillabe seguono lo stesso schema di suoni sulla tabella degli hiragana.
a i u e o
ka ki ku ke ko
sa shi su se so
ta chi tsu te to
na ni nu ne no
ha hi fu he ho
ma mi mu me mo
ya yu yo
ra ri ru re ro
wa wi we wo
n

Alcuni simboli come ゐ(wi) e ゑ(we) fanno parte del giapponese antico e non sono usati nel giapponese moderno, tranne in alcuni nomi di persona.
Tutte quesete sillabe formate da una singola vocale, da una consonante seguita da una vocale o dalla n sillabica sono i suoni puri chiamati seion.
shi chi tsu fu
Alcuni simboli fanno però eccezione, ed hanno pronunce differenti, nonostante tutte gli altri simboli posti nella stessa fila abbiano lo stesso suono.
Ad esempio, nella sequenza di simboli della t, che dovrebbe suonare ta, ti, tu, te, to, il ti fa eccezione e suona chi.
ga gi gu ge go
za ji zu ze zo
da ji zu de do
ba bi bu be bo
Aggiungendo il segno diacritico dakuten (゛), chiamato nigori (impurità) o ten-ten, le sillabe pure dalla consonante sorda, diventano sillabe impure dakuon, con la consonante iniziale sonora.
Ad esempio, か (ka) diventa が (ga), し (shi) diventa じ (ji), へ (he) diventa べ (be).
pa pi pu pe po
Se invece si fanno seguire le sillabe che cominciano per (h), fu inclusa, da un pallino (º) detto handakuten o più semplicemente maru (cerchio), si ottengono le sillabe semipure handakuon.
Queste sillabe hanno come consonante iniziale (p), quindi へ (he) diventa ぺ (pe), ひ(hi) diventa ぴ(pi) e così via.

きゃ きょ きゅ
kya kyo kyu
しゃ しょ しゅ
sha sho shu
ちゃ ちょ ちゅ
cha cho chu
にゃ にょ にゅ
nya nyo nyu
ひゃ ひょ ひゅ
hya hyo hyu
みゃ みょ みゅ
mya myo myu
りゃ りょ りゅ
rya ryo ryu
ぎゃ ぎょ ぎゅ
gya gyo gyu
じゃ じょ じゅ
ja jo ju
びゃ びょ びゅ
bya byo byu
ぴゃ ぴょ ぴゅ
pya pyo pyu
Combinando due simboli si riescono ad ottenere dei nuovi suoni, chiamati silalbe contratte yoon. Questo si ottiene Scrivendo in piccolo le sillabe や(ya), ゆ(yu), よ(yo) dopo un sillaba che termina per (i).
Si otterranno quindi dei suoni misti, come ad esempio : にゃ (nya), りゅ (ryu), じょ (jo).

Un piccolo つ (tsu) posizionato tra due sillabe raddoppia il suono della consonante immediatamente successiva.
Ad esempio, scrivendo まって matte che può significare, attesa, la t di te si raddoppia. Altri esempi possono essere きっせき (kisseki, miracolo), ちょっと (chotto, un attimo), etc.
C'è però un'eccezione, non si può raddoppiare la (n) con lo (tsu), in quel caso si aggiunge una n prima della sillaba successiva, ad esempio みんな (minna, tutti), si aggiunge la ん(n) prima di な(na).

Il piccolo tsu se messo alla fine di una frase, indica una brusca interruzione glottide, come quando interrompiamo bruscamente una frase restando a bocca aperta, per stupore o perchè ci siamo arrabbiati.

Il sillabario hiragana, così come quello katakana è composto quindi 106 simboli totali. I simboli puri sono 48 anche se spesso vengono indicati come gojuon (i cinquanta suoni), quelli impuri sono 20, 5 sono i semipuri e 33 sono quelli contratti.

Gli hiragana sono usati per le parole della quali non esistono Kanji, nelle particelle の (no), へ (he), が (ga), etc, nei suffissi onorifici さん (san), さま (sama), くん(kun), etc. Viene anche usato quando chi scrive non conosce il kanji e quindi lo trascrive in forma sillabica, oppure se si scrive per un pubblico poco colto che non ci si aspetta conosca tutti i kanji. Quando si scrive un verbo o un aggettivo, questo è composto da un kanji seguito da un inflessione in hiragana, in modo da scrivere le varie coniugazuioni. Ad esempio il verbo 飲む nomu (bere), si scrive in forma dizionario con il kanji seguito む(mu). Coniugandolo al passato affermativo gentile sarebbe 飲みました (nomimashita), dove -みました (-mimashita) viene scritto con l'hiragana.
Questo tipo di uso dell'hiragana viene detto okurigana e viene usato anche per le coniugazioni degli agettivi oltre che quelle dei verbi.
Furigana nei manga
C'è anche un altro tipo di utilizzo per gli hiragana, quando si devono rappresentare dei Kanji a scopo didattico, oppure quando alcuni testi sono scritti per un pubblico vasto e non troppo colto, si usa srivere sopra il kanji una piccolissima trascrizione in hiragana che viene chiamata Furigana.
Questo tipo di aiuto alla lettura dei Kanji lo si trova spesso anche nei manga dove il pubblico può avere età e cultura differenti e quindi non conoscere tutti gli ideogrammi.



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