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Storia

La battaglia di Sekigahara

Sekigahara battle
Schieramenti in campo
Tokugawa Ieyasu
(Giappone orientale)
Coalizione Toyotomi
(Giappone occidentale)
Comandanti
  • Tokugawa Ieyasu
  • Hosokawa Tadaoki
  • Honda Tadakatsu
  • Kyōgoku Takatsugu
  • Ikeda Terumasa
  • Fukushima Masanori
  • Yamanouchi Kazutoyo
  • Kuroda Nagamasa
  • Ii Naomasa
  • Tōdō Takatora
  • Ikoma Masamune
  • Ishida Mitsunari
  • Ukita Hideie
  • Mori Terumoto
  • Chosokabe Morichika
  • Konishi Yukinaga
  • Sanada Masayuki
  • Shimazu Yoshihiro
  • Kobayakawa Hideaki
  • Ha iniziato la battaglia con Toyotomi ma durante la battaglia è passato dalla parte dei Tokugawa
Forze in campo
circa 72.000 soldati circa 81.900 soldati
Perdite sul campo
  • Torii Mototada


Alcune migliaia di uomini
  • Ōtani Yoshitsugu
  • Shimazu Toyohisa
  • Ankokuji Ekei Mototada
Si stima una cifra tra i 10.000 e 30.000
Il 21 ottobre del 1600, nella provincia di Mino, la zona meridionale conosciuta oggi come Prefettura di Gifu, si svolse la sanguinosa ed epica Battaglia di Sekigahara (関ヶ原の戦い Sekigahara no tatakai).
Questa battaglia segnò una svolta decisiva nella storia del Giappone, fece terminare il lungo conflitto cominciato un anno prima tra il clan Toyotomi quidato da Ishida Mitsunari e quello Tokugawa. Tokugawa Ieyasu si garantì infatti con la vittoria il controllo su tutto il paese.

La battaglia si svolse nei pressi del piccolo villaggio Sekigahara, situato ai piedi dei monti Sasao, Nangu e Matsuo. Questa posizione rendeva il luogo della battaglia strategico per lo schieramento delle forze che dalle alture avrebbero potuto sfruttare il vantaggio visivo.
Sulle alture si trovava l'esercito di Ishida che avrebbe preferito attaccare più ad ovest per tenersi lontano dal castello di Sawayama, roccaforte e residenza di Ieyasu.

L'esercito di Mitsunari si era insediato nel campo adiacente la fiancata del monte Sasao ed i suoi alleati Kobayakawa e Mori erano posizionati tra il monte Nangu ed il monte Matsuo.
Gli uomini di Ieyasu erano invece schierati lungo la via di Nakasen, da li fronteggiavano con la sola avanguardia l'esercito di Mitsunari, nell'attesa dell'arrivo del grande esercito del figlio Hidetada che riusci ad arrivare sul campo soltanto quando la battaglia era ormai terminata.
Il fianco dell'esercito di Ieyasu era stranamente scoperto sul fianco verso il Monte Matsuo, dove attendevano le armate di Mori e Kobayakawa che in qualsiasi momento avrebbero potuto portare un attacco decisivo alle sue truppe.

La foschia presente sul campo di battaglia, proveniente dalle abbondanti piogge cadute nei giorni precedenti, favorì Ishida e le sue forze che riuscirono ad opporre resistenza fino a mezzogiorno a tutti gli attacchi di Ieyasu ed i suoi alleati Masanori Fukushima e Ii Naomasa.
Per molte ore gli scontri sul campo furono sanguinosi e videro vittoriose le truppe capeggiate da Konishi Yukinaga, Otani Yoshitsugu e Ukita Hideie, tanto che Ishida cominciò a pensare di essere riuscito a vincere la guerra.
Scoccato il mezzogiorno, Ishida pensò di portare il suo attacco finale, dando l'ordine a Kobayakawa ed alle truppe di Mori, accampate più in basso del campo di battaglia, di attaccare contemporaneamente le forze di Ieyasu, ma questi due comandanti invece di obbedire, lo tradirono.
Kobayakawa che si era incontrato segretamente con Ieyasu, organizzando il suo tradimento, fece restare in disparte il proprio esercito, tentando di restare neutrale e non prendere parte alla battaglia, ma Ieyasu glielo impedì.
Ordinò al suo esercito di sparare sulle truppe di Kobayakawa, che vistosi coinvolto ed aggredito, si arrese e decise di cambiare schieramento e lottare contro il suo precedente alleato Ishida.
Dal fianco del campo di battaglia, fece avanzare i suoi uomini contro i vecchi alleati, concentrando il proprio fuoco sulle truppe di Otani.

Mori aveva immaginato una vittoria di Ieyasu e per paura di eventuali ritorsioni dopo la battaglia, fece astenere le sue truppe dall'ingaggiare battaglia.
Questa sua azione, impedì l'arrivo per tempo dei rinforzi di Chosokabe, lasciando solo e sconvolto Ishida Mitsunari, che comincio a comprendere di non avere più molte speranze di vincere la battaglia intrapresa.
Nonostante la situazione disperata, gli uomini di Ishida lottarono con tutte le loro forze, opponendo una resistenza disperata ed orgogliosa a tutti gli avversari e traditori sul campo, ma dopo aver perso diverse migliaia di uomini, furono costretti alla resa ed a fuggire.

Perdite successive

Coalizione dei Tokugawa
  • Ii Naomasa morì due anni dopo per un'infezione della ferita al braccio sinistro subita in battaglia
Coalizione dei Toyotomi
  • Ishida Mitsunari scappò da Sekigahara, ma fu catturato dopo una settimana e decapitato a Kyōto da Tokugawa
  • Konishi Yukinaga fu consegnato dai contadini di un villaggio in cui si era nascosto, e venne decapitato a Kyoto
  • Shima Sakon fu ucciso nel proteggere la ritirata del suo signore, Ishida Mitsunari
  • Shimazu Toshihisa morì durante il salvataggio dello zio Shimazu Yoshihiro, daimyo di Satsuma
  • Otani Yoshitsugu fece seppuku quando le sue truppe furono attaccate da quelle di Kobayakawa

Approfondimenti sui fatti

La decisione di Kobayakawa, uno dei più importanti daimyo presenti sul campo, di cambiare schieramento, sembra non essere dovuta solo all'incontro segreto con Ieyasu ma derivare da un episodio risalente al 1597, quando Kobayakawa era a capo di un esercito durante la campagna coreana.

Durante la campagna, i generali sotto il suo comando litigarono causandone al fallimento. Uno dei generali era proprio Ishida Mitsunari, che aveva denunciato Kobayakawa per incompetenza. Questa denuncia fece si che il Taiko ne ordinasse le dimissioni ed il ritorno in patria in digrazia.

Tornati in patria, Tokugawa era intervenuto in difesa di Kobayakawa per salvarlo dalla disgrazia ed il disonore.
Questo intervento di Tokugawa era di sicuro rimasto impresso a Kobayakawa e non l'avrebbe mai dimenticato, così come l'affronto di Ishida che era pronto a vendicare nel momento più opportuno.

Curiosità

Sul campo di battaglia, tra le file dei soldati di Mutsunari, che avevano perso la battaglia, c'era un giovanissimo Musashi Miyamoto, ancora sedicenne che riusci a sopravvivere nonostante le ferite e che in seguito divenne uno dei samurai più famosi della storia.



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