Nattō i fagioli di soia fermentati

natto
Il Nattō (in kanji 納豆 o in hiragana なっとう) è un alimento tradizionale giapponese prodotto attraverso la fermentazione dei fagioli, o semi, di soia.
Essendo un alimento ricco di proteine ma povero di grassi è molto diffuso nella colazione tipica giapponese. E' un alimento che ha molte proprietà benefiche tra cui la capacità di ridurre il colesterolo.
L'aspetto del nattō non è proprio invitante ne l'odore invogliante ma il sapore piace a molti giapponesi, soprattutto pare che adorino quella consistenza cremosa che chiamano neba-neba e che si ottiene mescolandolo.

Nella cucina giapponese non è difficile trovare alimenti ed ingredienti che sono prodotti della fermentazione, c'è il miso, la salsa di soia, il sake, l'aceto di riso e lo stesso sushi ha origini che prevedevano da tecniche di fermentazione del riso.
La parola nattō è composta dagli ideogrammi che rappresentano le parole filo e fagiolo proprio perché questo alimento si presenta come dei fagioli appiccicosi e filanti.
La fermentazione causata dal nattō-kin, un lievito particolare, produce una sostanza filamentosa che si attacca tra fagiolo e fagiolo, ha un odore persistente ed lega tra di loro i fagioli facendoli sembrare un blocco unico.

Grazie ai fermenti ed i lieviti presenti, questo alimento riesce a regolamentare la flora e le funzioni intestinali, rinforza il sistema immunitario, fornisce un elevato apporto di proteine e fibre e pare sia in grado di ridurre il colesterolo nel sangue.
L’origine del nattō
Secondo una leggenda giapponese pare che il Nattō si stato scoperto per caso nel kyushu, durante una battaglia militare del medioevo giapponese.
L'esercito usava la soia come alimento per i cavalli ma per scappare all'esercito nemico i samurai del Kyushu nello smontare velocemente il loro accampamento, decisero di cuocerla e poi conservarla riponendola in stuoie di paglia di riso.
Durante tutto il periodo di fuga, i Samurai finirono tutte le provviste a disposizione, così decisero di mangiare quella soia conservata che i batteri della paglia di riso avevano ormai trasformato, tramite fermentazione in quello che oggi tutti conoscono come Natto.

Secondo gli scritti dell'undicesimo secolo, il nattō è un alimento originario delle regioni del Nord e del Kanto ed in particolare della prefettura di Ibaragi 茨城県, dove si trova la città di Mito 水戸市, famosissima per la sua produzione di nattō.
Oggi però è un alimento diffusissimo in tutto il Giappone, ed è amato sia dai grandi che dai bambini.

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Come viene servito
Il nattō può essere mangiato da solo, aggiungendo una punta di senape ed una goccia di salsa di soia, sempre presenti nelle confezioni che si acquistano al supermercato.
Lo si mescola con le bacchette velocemente fino ad ottenere una consistenza cremosa e compatta e poi lo si consuma così oppure lo si mescola ad una ciotola di riso.
E' possibile aggiungere al Nattò anche un uovo crudo, di solito si usano quelli di quaglia e mescolare tutto con del riso.
Su possono preparare delle omelette ripiene di natto oppure usarlo nell'impasto di uovo per una frittata.
In alcuni ristoranti è facile trovare anche dei maki preparati con il Nattò.
E' facile trovarlo nella colazione tipica giapponese, servito da solo o con il riso, perchè riesce a dare un buon apporto proteico, contiene vitamine (B, C, K), calcio e tante altre sostanze nutritive.



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