In tutto il Giappone sono presenti 98 Università nazionali, la più antica è la TODAI (Tokyo Daigaku, Università di Tokyo), ci sono poi altre 53 Università pubbliche e ben 425 Università private.
Una principale differenza con le università italiane è il test di ammissione obbligatorio, che non serve a scremare gli ingressi per il nunero eccessivo di prentendenti, ma per accettare solo studenti con un certo livello di preparazione.
La difficoltà di questi test di ingresso è estrema e vari a seconda dell'importanza dell'università. Alcuni esami sono talmente difficili che spesso si parla di "quattro-promosso, cinque-bocciato", cioè se durante il periodo di preparazione si dorme più di quattro ore per notte, si viene quasi sicuramente bocciati.
Oggi, per le università nazionali, l'esame è stato diviso in due parti,: la prima parte è un esame standard fornito dal Centro Nazionale per l' Esame di Ammissione alle Università, che tutti gli studenti sostengono lo stesso giorno; la seconda parte invece è specifica e gestita in autonomia dalle singole università.
Si pensa che presto verrà introdotta la parte di esame standard anche per le Università private, ma per ora non è stato concesso dal governo.
Le università giapponesi sembra che siano rispetto a quelle italiane meno prestigiose, perchè offrono una preparazione omogenea e meno specialistica, c'è da dire però che anche quelle italiane offrono una preparazione teorica e poco pratica che non prepara lo studente ad entrare nel mondo del lavoro.
I corsi di laurea durano sempre, quattro anni e lo studente consegue la laurea in questo arco di tempo, perchè non esiste una discussione di testi finale e durante l'università gli studenti sono sottoposti periodicamente a prove scritte che consentono di seguire bene il programma di studi.
L'anno scolastico inizia nel mese di aprile e finisce nel mese di marzo. Le vacanze estive durano più o meno sei settimane.
Oltre alle feste nazionali gli alunni hanno a Capodanno, altre due settimane di ancanza, ed altre due in privmavera a cavallo tra i due anni scolastici.
Gli alunni di alcune scuole indossano berretti colorati per permettere agli insegnanti di averli sotto controllo.