Romanzo

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Storia di arte ed architettura

Arte ed architettura nell'epoca Muromachi (室町時代 Muromachi jidai)

Stanza del tè
Stanza del tè
Durante l'Epoca Muromachi (室町時代 Muromachi jidai) che va dal 1338 al 1573, conosciuta anche come epoca Ashikaga, l'arte e la cultura giapponesi subirono profondi cambiamenti.
Il clan militare degli Ashikaga assunse il controllo dello shogunato e riportò la sede governativa a Muromachi, un quartiere di Kyoto.
Con il ritorno nella vecchia capitale le tendenze verso un arte popolare dell'epoca Kamakura vennero abbandonate a favore di espressioni artistiche più aristocratico ed elitarie.

Pittura

Cercando di catturare un pesce gatto con una zucca
Cercando di catturare un pesce gatto con una zucca
I frequenti pellegrinaggi dei monaci Zen in Cina ed i rapporti commerciali determinarono l'arrivo di numerosi dipinti e manufatti cinesi che esercitarono un'influenza notevole sugli artisti. Queste influenze non si rifletterono solo sulle figure dei dipinti ma anche sulle tecniche, con l'introduzione di un uso innovativo dei colori. Le vecchie tinte smorte dello stile yamato-e vennero abbandonate per i toni monocromi della tecnica cinese.

Un esempio della prima fase della pittura Muromachi è l'opera del pittore sacerdote Kao, che ritrae il leggendario Monaco Kensu.
L'opera ritrae il monaco nel momento dell'illuminazione ed è realizzata con una serie di rapide pennellate che non si concentrano sui dettagli della scena.
Da qui si svilupparono una serie di opere molto interessanti ed innovative, come, Cercando di catturare un pesce gatto con una zucca, opera dei primi anni del XV secolo, ad opera del sacerdote Josetsu. Questa realizzazione inizialmente dedicata ad un paravento, illustra un paradosso Zen o Koan, In primo piano c'è un uomo che sulla riva di un ruscello che guarda un grosso pesce gatto, mentre tiene in mano una piccola zucca vuota. Alle sue spalle si vede un paesaggio avvolto nella foschia con le montagne che sbucano in lontananza sullo sfondo.
Questa è una prima forma di pittura giapponese, eseguita nel 1413, che cerca di ritrarre nella scena, la profondità dello spazio. Dando una sorta di sensazione di tridimensionalità.
I più famosi autori dell'epoca furono i pittori e sacerdoti Shubun e Sesshu.
Shubun era un monaco dello Shokoku-ji di Kyoto famoso per un dipinto del 1446, molto realistico e dalla evidente profondita di campo, che si chiama Chikusia tokusho ed è conservato al Museo nazionale di Tokyo.
Il dipinto raffigura una scena molto comune nella pittura cinese Sung, di un eremita nella sua capanna di Bambù.
Il monaco ebbe modo di viaggiare in Cina e studiare la pittura del luogo, lasciando poi molte opere interessanti.
Una sua opera famosa anche in occidente, è Il makemono della collezione Mori, che ritrae le variazioni del paesaggio nell'alternarsi delle stagioni.

Architettura

Anche nel campo architettonico ci furono importanti novità, in questo periodo infatti si diffuse la pratica del Cha no yu, la famosa cerimonia del tè giapponese.
Questa pratica richiese la costruzione di appositi padiglioni, in cui gli appassionati delle arti o gli aristocratici potevano riunirsi e liberarsi dalle preoccupazioni quotidiane, sorseggiando il tè preparato nella maniera tradizionale, utilizzando apposite tazze in ceramica adatte alla situazione.
Gli ambienti in cui si tenevano queste cerimonie rispecchiavano la sobrietà delle capanne rurali ed erano realizzati con materiali naturali, all'esterno le pareti erano fatte di ceppi coperti di corteccia mentre gli spazi interni erano suddivisi con paglia intrecciata.



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