I Samurai sono i guerrieri dell'antico Giappone, abilissimi nel
maneggiare la
Katana, la spada ricurva. La loro casta sociale nacque verso la fine del XII secolo ed era
paragonabile a quella dei cavalieri medievali Europei, giuravano infatti fedeltà al loro signore che
gli offriva guida e protezione in cambio dei loro servigi.
Il significato della parola
Samurai significa infatti
colui che serve.
I Samurai basavano tutta la loro vita su di un codice d'onore: il Bushido. Il bushido composto dalle parole bushi=guerriero e do=Via, rappresentava proprio la via del guerriero.
Questo codice regolamentava tutta la loro vita, dalla fedeltà verso il proprio padrone e la famiglia, al coraggio, la lealtà e l'onore.
I samurai osservavano scrupolosamente le regole del Bushido e se infrangevano una sola delle regole del codice perdevano il ragno di Samurai.
Una volta perso il proprio rango, un samurai si sottoponeva spontaneamente al
sepukku, il suicidio rituale conosciuto in occidente come Harakiri.
Questo suicidio rappresentava l'unica possibilità per un samurai di recuperare l'onore perduto.
L'
harakiri veniva praticato con un particolare tipo di pugnale chiamato tanto che i samurai portavano sempre insieme alla katana e la wakizashi, le due spade tipiche.
Ci si inginocchiava e si infilava la lama del tanto nello stomaco per poi sventrarsi, in modo che non ci fossero possibilità di errore.
I samurai passavano il loro tempo praticando due principali attività, l'allenamento con la spada e la
meditaizone Zen.
Tramite la meditazione Zen il guerriero si avvicinava al Nirvana ed ne otteneva concentrazione, serenità e coraggio.
La meditazione avveniva soprattutto prima di un combattimento e serviva a prepararsi a ciò che sarebbe accaduto in battaglia.
Un samurai meditava sempre sulla possibilità di morire in battaglia perchè non affrontare queste paure e cercare di salvarsi a tutti i costi non lo avrebbero fatto combattere al meglio.
Il samurai ripeteva sempre queste parole:
"Eterna è la mia vita come lo è la mia morte. Non temo la morte ne la vita".
Spesso i samurai non restavano tutta la vita al servizio di un solo signore. Quando un samurai falliva una missione o veniva cacciato dal proprio per qualche altro motivo,
finiva per vagare tra le campagne ed appoggiare le rivolte contadine o trovava un nuovo signore a cui concedere i propri servigi.
Questi guerrieri samurai senza padrone, abbandonati dal Bushido venivano chiamati
Ronin.
Il termine ronin oggi viene utilizzato per indicare i diplomati che non riescono a superare l'esame di ammissione all'università, perdendo il diritto di iscrizione.
I discendenti dei Samurai hanno perso ogni diritto alla corte imperiale, contrariamente a quanto succede con i Lord ed i Baroni Inglesi.
L'arte e le tradizioni di questi guerrieri, invece, non sono morte e sono state scrupolosamente conservate dai loro discendenti che hanno poi creato diverse
arti marziali che hanno reso la loro figura immortale.
La più vicina agli stili di combattimento dei samurai è senza dubbio il
Kendo, la scherma Giapponese dove
tutt'oggi i praticanti indossano un armatura che ricorda la tradizionale armatura dei samurai e si affrontano con Katane di bambù.
Collegamenti cinematografici
Alcuni film molto belli sulla vita dei Samurai e sulla società giapponese dell'epoca sono "
Harakiri",
girato nel 1962 dal regista Masaki Kobayashi ed
I sette samurai",
un film di Akira Kurosawa del 1954 che racconta la storia di alcuni samurari che lottarono per difendere un villaggio di contadini dai briganti.
Ci sono poi film moderni che hanno avuto un enorme successo televisivo come L'ultimo samurai, un film del 2003 diretto da Edward Zwick, con Tom Cruise che
incarna l'eroe immortale americano che si intreccia alla vicenda storica della Ribellione di Satsuma in Giappone.
Un film di sicuro interessante per la spettacolarità delle battaglie e la bella ricostruzione dei luoghi storici che pecca di troppa
inventiva e di una conoscenza non approfondita della fatti e della società giapponese dell'epoca, che non mi sento di consigliare.
Consiglio invece di mettersi seduti e leggere dei romanzi come
Nube di Passeri di Matsuoka Takashi, ed in successione
Musashi di Eiji Yoshikawa e poi
Il libro dei cinque anelli di Myamoto Musashi stesso.
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