Abitudini particolari

Pink Box

Pink box
Il Pink Box è una libro fotografico, ma anche un documentario che ripercorre l'industria del sesso giapponese, scritto dalla fotografo join Sinclair.

L’autrice statunitense ci ha rimurginato per dieci anni prima di riuscire a pubblicare questo libro. Quando nel 1995 lavorava a Tokyo come insegnante d'inglese, scoprì per caso l'esistenza degli image club, locali a tema in cui venivano ricreate le fantasie sessuali degli avventori.
Incuriosita da questo subcultura giapponese, cominciò a studiare il fenomeno, ma essendo una donna, fotografa e straniera, non le venne concesso di addentrarsi molto in questo mondo.
Al termine del lavoro come insegnante lascio il Giappone per tornare a San Francisco dove intraprese la carriera di avvocato.
Tuttavia in quegli anni non riuscì a togliersi dalla mente il desiderio di scoprire quel mondo che le era stato negato e così, nel 2005 tornò in Giappone.

Per riuscire a saperne di più fece amicizia con molte delle ragazze che lavoravano nei club e locali del sesso, riuscendo a conoscere in seguito anche i manager ed i clienti, per farsi raccontare quanto più possibile.

Per dare un nome al suo libro si ispirò al nome della sala da ballo privata del noto locale Juso Music strip club di Osaka, ma anche al fatto che il terminePink in Giappone, fa riferimento al Fuzuku, l'industria del sesso.
Il Fuzuku è una complessa rete di locali in equilibrio tra legalità ed illegalità, capaci di provvedere a qualsiasi tipo di fantasia.
I servizi offerti vanno dalla semplice compagnia fino ad arrivare ai rapporti sessuali completi, considerando tutte le possibili varianti, anche in chiave kawaii o stile manga.
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Il mondo pink è un vero e proprio mondo sommerso, poco tangibile in superficie che provvvede soprattutto alle fantasie ed i bisogni della popolazione maschile, anche se in parte minore, esiste anche un'offerta di servizi e prestazioni dedicata al mondo femminile, che è in aumento nei tempi moderni.

La cosa strana è che il sistema del Fuzuku è in continua crescita, nonostante in Giappone la prostituzione sia illegale da 1958, riesce a sfruttare le lacune legislative per sopravvivere e proliferare.
Un esempio può essere la gestione delle famose Soapland che offrono dei bagni erotici e massaggi offerti da ragazze nude.
Il cliente paga in anticipo ed accede ad una stanza privata, dove tutto quello che può accadere dopo, come il pagamento di prestazioni extra non offerte dalla Soapland, fa in modo che la stessa non abbia responsabilità.

Nei Pink Salons i clienti invece pagano per dei costosi drink, anche se è sottointeso che quei pagamenti serviranno a ricevere servizi differenti.

Sono molte le contraddizioni nelle quali si muove il mercato del sesso giapponese, non si tratta di sola legalità o illegalità, di tradizione o morale rigida, ma di una dicotomia tra la superficie (tatemae) e realtà (hanne).
La Tatemae è una regola sociale che spinge ed obbliga i giapponesi a comportarsi in modo educato e formale soprattutto nei luoghi di lavoro ed a contatto con gli altri, mentre invece si contrappongono le hannae, che sono le emozioni vere, che contribuiscono ad alimentare il sistema fuzoku.
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Per ottenere questi servizi ed avere un'illusione di controllo e potere, gli uomini pagano e dichiarano in anticipo tutto ai gestori dei locali tutto quello che intendono fare nei dettagli, senza violare queste intenzioni.
Per questo motivo viene spesso o quasi sempre vietato l'ingresso ai non giapponesi, perché sono considerati meno adatti ad attenersi alle regole prestabilite in precedenza.
Ci sono dei veri e propri questionari da compilare prima di avere delle prestazioni in alcuni locali, ad esempio nel Sei no Dendoshi, Missionari del Sesso, di Ikebukuro a Tokyo, ci sono due diversi questionari da compilare, pink questionnaire se si vuole avere un trattamento al pene ed un blue questionnaire se si vuole avere un trattamento all’ano.

Le fotografie presenti nel libro mostrano, moltissimi aspetti e persone che lavorano o hanno fatto parte di questa industria economica, mentre invece il sociologo James Farrer fornisce una breve storia del sesso a pagamento in Giappone e pone le immagini nel contesto della cultura contemporanea giapponese.

Se volete approfondire l'argomento, non vi resta che ordinare il libro, a noi è stato utile per comprendere un mondo che immaginavamo solo da alcune scene e personaggi incontrati lungo le strade in Giappone, ma che erano completamente inaccessibili per degli stranieri, e per scrivere questo articolo.

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